Così Patrick Rossi Gastaldi (nella foto)parla della rassegna che ospita lo spettacolo "Lingua d'Amore" di cui è autore, regista ed interprete insieme con Riccardo Reim. Sul palco ci sono anche Simona Marchini, Magda Mercatali ed Emiliano Coltorti.
L'atmosfera magica di un luogo sospeso nel tempo. È questo lo slogan scelto dagli organizzatori di Cosmophonies per indicare il filo conduttore dell'VIII edizione dell'interessante kermesse internazionale di danza, musica, teatro e cultura ambientata nel cuore degli Scavi
Archeologici di Ostia Antica. Un titolo quanto mai efficace e perfettamente in linea con le suggestioni evocate da "Lingua d'Amore", uno spettacolo nato da un'idea di Riccardo Reim e realizzato grazie alla collaborazione con Patrick Rossi Gastaldi.
Se si tiene a mente che la location in cui viene proposto il lavoro - come tutti quelli della rassegna - è costituita dal Teatro Romano, si comprende meglio quale sia la sensazione che è possibile percepire nell'ascoltare le parole che i cinque attori in scena pronunceranno per riportare in vita la poesia amorosa latina, fra invettive ed termini struggenti.
Rossi Gastaldi, come è nato il progetto?
"Da un'idea di Riccardo Reim. Mi ha chiamato e mi ha chiesto se avevo voglia di realizzare questo lavoro di poeti latini per l'apertura della stagione di Cosmophonies ad Ostia Antica. Io ho accettato con piacere ed abbiamo composto il lavoro insieme. Riccardo si è occupato soprattutto della scelta dei testi e della loro traduzione, materia in cui è un maestro. Io ho partecipato alla scelta del cast, alla divisione delle poesie fra di noi ed alle movenze sceniche. E poi abbiamo cercato di dare un senso a questa composizione incentrata sulle veemenze sessuali che frenano il bisogno d'amore e il bisogno di vivere la vita così come è".
Un tema eterno, dunque.
"Esatto. Sono talmente precise le parole di questi poeti che non c'è bisogno di recitarle più di tanto".
Lo scenario del teatro romano di Ostia Antica è di per sé una scenografia perfetta. La sfrutterete o allestirete un altro impianto?
"Sul palco ci sarà un leggio, alcuni orchestrali ed una cantante lirica, oltre a noi. Ma per il resto faremo vivere quello che c'è realmente, anche perché la lettura utopicamente si svolge in una notte. In questo contesto, viene bene sfruttare l'elemento naturale".
Cosa pensa di una manifestazione come Cosmophonies?
"È un contenitore culturale forte. Alla fin fine, all'interno di Estate Romana, c'è ben poco. O meglio, c'è molto intrattenimento, ma poche cose con una solida base culturale. A causa delle carenze di fondi, è difficile riuscire ad avere i cartelloni di una volta, e le programmazioni estive ne risentono. Con 'Cosmophonies', però, c'è un tentativo di mettere insieme musica, danza, teatro in forma di oratorio, per dare vita a una miscellanea di proposte che suppliscono alla mancanza di un reale teatrale. L'intrattenimento va benissimo, questo è chiaro. Ma credo che sia importante avere un occhio vigile sulla tradizione della cultura".
Alternando spettacoli, la rassegna potrebbe traghettare il pubblico dall'uno all'altro genere?
"Assolutamente sì, anche se con la vita frenetica di adesso è molto difficile venire ad Ostia Antica. Una volta, negli anni '70, era più semplice. Ma almeno ci si prova, perché no?, soprattutto avendo a disposizione spazi meravigliosi come quello del Teatro Romano".
Innamorarsi del luogo poterebbe essere una via per spaziare fra i vari generi?
"Sì, certamente. Come possiamo vedere, alla fine tutto passa attraverso l'amore".
Cosmophonies 2005. Teatro Romano agli Scavi Archeologici di Ostia Antica, Via dei Romagnoli, 717, Ostia Antica, Roma. Per informazioni: 0656352850 (11- 18), oppure consultare il sito internet www.cosmophonies.com.
Teatro